Il «mal di primavera» è una sindrome ben riconosciuta dalla scienza che, in Italia, coinvolge circa 2 milioni di persone.

E’ causata dall’allungamento delle ore di luce e dal cambio delle temperature che inducono variazioni importanti a livello cerebrale e ormonale.

Ma non dobbiamo aspettare l’arrivo ufficiale segnato dal calendario per accorgercene. Le persone sensibili avvertono il disagio già qualche settimana prima: il percepibile allungamento del periodo di luce stimola il cervello e porta l’organismo a una sorta di ‘risveglio’ che lo rende più attivo.

In pratica, il sistema nervoso aumenta lo stato di vigilanza e di attenzione rispetto ai ritmi giorno-notte tipici della stagione fredda e le ghiandole endocrine producono variazioni ormonali che preparano al cambiamento. Se alle 17-18, in inverno, era buio e, da lì a poco, eravamo pronti per la cena e il relax, in primavera a quell’ora è piacevole stare all’aperto. Insomma, i nostri riti e le nostre abitudini inevitabilmente slittano in avanti e noi siamo molto più sollecitati e attivi. In questa situazione è normale sentirsi più stanchi o quanto meno scombussolati. Per superare l’impasse bisogna mettere in conto almeno due settimane di adattamento che comunque variano da persona a persona.

 

IL CAMBIO DELL’ORA È MENO PROBLEMATICO

Quando sembra che tutto sia passato e ci si abitua alle nuove condizioni di luce e di temperatura, ecco che arriva l’ora legale! I bioritmi, da un giorno all’altro, vengono nuovamente alterati, questa volta da qualcosa che non c’entra nulla con i processi della natura. In questo caso, però, l’organismo ‘assorbe’ lo shock in pochi giorni perché i meccanismi di adattamento sono ormai avviati.

 

Autore:

SAMANTHA BIALE, nutrizionista-diet coach e giornalista

 

Scarica il numero di Aprile 2017 de L’Attendibile:

MAL DI PRIMAVERA ADDIO
Mal di Primavera addio.

Irritabilità, fatica a mantenere la concen-trazione, umore ballerino, stanchezza immotivata e un pizzico di ansia. Non allarmatevi, il rimedio è a portata di mano, o meglio a portata di tavola.

 
 
 
 

 

 

In questo numero de l’Attendibile:

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