Il latte, fermentato o meno, trasformato, conservato e trasportato come formaggio o altri prodotti lattiero-caseari, ha accompagnato la storia e l’evoluzione dell’uomo per migliaia e migliaia di anni.

Ha sostentato e dato energia, proteine e minerali alle diete estremamente povere di contadini e soldati, pastori e marinai, dal neolitico all’età moderna. La dimensione del “piacere” è stata raggiunta solamente in un secondo tempo, dall’inizio dell’era moderna.

Per molte persone i prodotti lattiero caseari apportano una notevole porzione di nutrienti essenziali, soprattutto calcio, potassio, magnesio e vitamine, tanto da essere inclusi nelle raccomandazioni alimentari di tutti i Paesi; l’importanza che tali prodotti ricoprono nelle diete onnivore può essere ancora maggiore per alcuni gruppi di popolazione, come i seguaci dell’alimentazione vegetariana.

Per questi individui, più ancora che per altri, i prodotti lattiero-caseari possono infatti costituire un “pacchetto” di nutrienti estremamente importanti, a basso costo, di gusto gradevole, ad elevato potere saziante.
Tale gruppo di alimenti rappresenta nella dieta degli italiani una piccola parte del complessivo apporto energetico (12%), ma una gran parte dell’approvvigionamento di proteine (21%), di alcuni minerali come calcio (53%), fosforo (29%) e zinco (21%), ma anche di altri, così come di alcune vitamine, tra le quali spiccano la vitamina B12 (31%), la riboflavina (30%) e la Vitamina A, il cui apporto arriva quasi ad un quarto del totale (23%) [1].

Un quadro più dettagliato viene presentato in Tabella 1 che riporta alcuni dei risultati dell’indagine INRANSCAI [1, 2] sui consumi alimentari. Di seguito in dettaglio verranno presi in considerazione i contributi della categoria “latte e derivati” sull’apporto di determinati nutrienti particolarmente critici per il soddisfacimento del fabbisogno di un individuo vegetariano.

 

Autore: ANDREA GHISELLI

Comitato scientifico

Bibliografia

1. Sette, S., et al., The third National Food Consumption Survey, INRAN-SCAI 2005-06: major dietary sources of nutrients in Italy. Int J Food Sci Nutr, 2013. 64(8): p. 1014-21.

2. Sette, S., et al., The third Italian National Food Consumption Survey, INRAN-SCAI 2005-06–part 1: nutrient intakes in Italy. Nutr Metab Cardiovasc Dis, 2011. 21(12): p. 922-32.

3. Joint, W.H.O.F.A.O.U.N.U.E.C., Protein and amino acid requirements in human nutrition. World Health Organ Tech Rep Ser, 2007(935): p. 1-265, back cover.

4. SINU, LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. Sintesi prefinale 2012, SINU.

5. American Dietetic, A. and C. Dietitians of, Position of the American Dietetic Association and Dietitians of Canada: Vegetarian diets. J Am Diet Assoc, 2003. 103(6): p. 748-65.

6. Janelle, K.C. and S.I. Barr, Nutrient intakes and eating behavior scores of vegetarian and nonvegetarian women. J Am Diet Assoc, 1995. 95(2): p. 180-6, 189, quiz 187-8.

7. Larsson, C.L. and G.K. Johansson, Dietary intake and nutritional status of young vegans and omnivores in Sweden. Am J Clin Nutr, 2002. 76(1): p. 100-6.

8. Hunt, J.R., L.A. Matthys, and L.K. Johnson, Zinc absorption, mineral balance, and blood lipids in women consuming controlled lactoovovegetarian and omnivorous diets for 8 wk. Am J Clin Nutr, 1998. 67(3): p. 421-30.

9. Ball, M.J. and M.L. Ackland, Zinc intake and status in Australian vegetarians. Br J Nutr, 2000. 83(1): p. 27-33.

10. Obersby, D., et al., Plasma total homocysteine status of vegetarians compared with omnivores: a systematic review and meta-analysis. Br J Nutr, 2013. 109(5): p. 785-94.