Il latte fa bene a tutte le età?

Alimenti come latte e derivati possono essere alleati dell’organismo in ogni fase della vita. Scopriamo perché.

Uno degli argomenti più dibattuti, quando si parla di alimentazione, è quello del consumo del latte. È infatti opinione di alcuni che questo prodotto non dovrebbe essere assunto anche in età adulta, dal momento che in natura i mammiferi smettono di farlo, una volta superata la fase dello svezzamento.
Tuttavia, il latte – insieme ai suoi derivati – è considerato come uno degli alimenti cardine della dieta mediterranea, che supporta l’organismo in numerose funzioni, ad esempio nella crescita e nello sviluppo dell’apparato scheletrico, ma anche dei denti e dei muscoli. Inoltre, grazie ai nutrienti che lo compongono, aiuta a contrastare il processo di invecchiamento sostenendo, tra l’altro, la salute delle ossa. Si tratta dunque di un alimento il cui consumo è consigliato nelle diverse fasi della vita.
Latte e derivati nell'infanzia

INFANZIA

Secondo una recente revisione scientifica, durante l’infanzia il consumo di prodotti lattiero-caseari migliorerebbe la crescita delle ossa grazie in particolare all’assunzione di calcio e proteine digeribili. Un bicchiere di latte (circa 125 ml) fornisce infatti il 21% del livello di calcio raccomandato per un bambino di 1-3 anni, il 17% per la fascia 4-6 anni e il 14% per la fascia 7-10 anni. Dopo il primo anno di vita, è possibile iniziare ad inserire il latte vaccino nella dieta del piccolo, fino ai 300 ml circa giornalieri.
Latte e derivati nell'adolescenza

ADOLESCENZA

Il latte continua ad essere un alimento importante per il benessere dei ragazzi, anche durante la fase della crescita. L’adolescenza è infatti un periodo in cui aumenta il fabbisogno energetico e, con esso, anche quello di proteine e calcio. Inoltre, ma questo vale per tutti, e a maggior ragione per i ragazzi che fanno sport, il latte ha proprietà reidratanti: nello specifico, 100 g contengono circa 80-90 g d’acqua. In più, un bicchiere di latte dopo l’attività fisica facilita il recupero muscolare, favorisce l’apporto di calcio, restituisce le energie consumate, aumenta la sintesi proteica.
Latte e derivati nell'età adulta

ETA' ADULTA

Per assolvere a tutte le sue funzioni, l’organismo adulto ha bisogno di nutrienti tra i quali sali minerali, vitamine, proteine e lipidi, di cui il latte e i suoi derivati sono ricchi. Le evidenze scientifiche rivelano che il consumo del latte può apportare benefici alla salute anche in questa fase della vita. Di conseguenza, non ci sono motivi per interromperne l’assunzione. In caso di intolleranza al lattosio, si può scegliere di consumare prodotti lattiero-caseari che non ne contengono o ne contengono in quantità molto limitata. Del resto, scegliere di eliminarli dalla dieta per una sospetta intolleranza può essere controproducente, in particolare per coprire il fabbisogno di calcio: basti pensare che un bicchiere di latte di circa 125 ml, fornisce in media il 15% del livello di calcio raccomandato per una donna adulta (o il 30% se parliamo di una tazza).
Latte e derivati in gravidanza

GRAVIDANZA

Per poter crescere, il feto ha bisogno di nutrienti, tra cui il calcio. Tant’è che il fabbisogno di questo sale minerale durante la gravidanza arriva a 1.200 mg giornalieri rispetto ai 1.000 mg previsti per l’adulto. Tuttavia, nel corso dei nove mesi è importante scegliere con cura il tipo di latte e i prodotti lattiero caseari, consumandoli pastorizzati o UHT ed evitando in particolare i formaggi a pasta molle se non si ha la certezza che siano prodotti con latte pastorizzato, perché potrebbero contenere alti livelli di listeria, un batterio che potrebbe mettere a rischio la salute del feto.
Latte e derivati in menopausa

MENOPAUSA E PREMENOPAUSA

Con l’arrivo della menopausa aumentano le possibilità di andare incontro a patologie cardiovascolari e osteoporosi. Stessi rischi che potrebbero presentarsi in caso di menopausa precoce, un evento che può verificarsi intorno ai 40/45 anni, ma in alcuni casi anche qualche anno prima. Alcuni studi a riguardo hanno rilevato che l’assunzione di prodotti lattiero caseari magri, in particolare lo yogurt, può contribuire a un minor rischio di questa condizione. Allo stesso modo, anche alti livelli di vitamina D introdotti attraverso l’alimentazione, contribuirebbero a ridurne il rischio del 17%.
Latte e derivati in età senile

ETA' SENILE

Tra le patologie più frequenti che possono svilupparsi in questa fase della vita c’è naturalmente l’osteoporosi. Solo in Italia, ne sono affetti il 14% degli uomini di oltre 60 anni e il 23% della popolazione femminile che abbia superato i 40 anni. Uno studio canadese e americano controllato randomizzato ha rilevato che un maggiore consumo di latte e latticini, in associazione con eventuali terapie, può favorire una riduzione del rischio di fratture di circa il 33% nella popolazione in età avanzata. In questo momento della vita, si assiste inoltre a una graduale riduzione della massa muscolare che può essere accompagnata da un aumento di adiposità. Per contrastare questa condizione fisiologica, vengono in aiuto alimenti fonte di proteine di alta qualità, proprio come il latte e i suoi derivati.
In virtù delle loro proprietà, questi cibi favoriscono dunque il benessere dell’organismo nelle diverse fasce d’età e rappresentano un’ottima opzione rispetto a scelte alimentari meno salutari.

I vantaggi dell’assunzione di latte e derivati

È risaputo che il latte è un’ottima fonte di calcio, che è un nutriente fondamentale per la normale crescita, sviluppo e mantenimento delle nostre ossa. Infatti, il 99% del calcio del corpo si trova nelle ossa e nei denti. Ma c’è di più, oltre al calcio: ci sono 8 nutrienti essenziali, ognuno dei quali svolge un ruolo importante per la nostra salute.

Infografica i vantaggi dei nutrienti del latte
E ora, con l’aiuto del Prof. Andrea Ghiselli, Presidente SISA (Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione, parliamo dell’importanza dell’assunzione di latte e derivati nelle diverse fasce d’età, e in particolare negli anziani dati i loro aumentati fabbisogni di proteine e calcio, la graduale perdita dell’appetito e le difficoltà di masticazione.