Dimostrato il legame favorevole tra consumo di latte e livelli di glutatione, a vantaggio di un buon funzionamento del cervello e non solo.

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siste un legame tra consumo di latte e livelli di glutatione, uno degli antiossidanti più potenti prodotti dall’organismo, fondamentale per prevenire lo stress ossidativo e i danni provocati dalle sostanze prodotte dai processi metabolici del cervello. Lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori della University of Kansas Medical Center.

I livelli di glutatione presenti nel cervello dei partecipanti allo studio sono stati monitorati grazie a scansioni celebrali e poi confrontati con la dieta seguita nei giorni antecedenti l’analisi. I risultati hanno mostrato che nei soggetti che avevano consumato latte, i livelli di glutatione erano più alti.

I latticini svolgono dunque un’azione favorevole al buon funzionamento del cervello, perché apportano proteine (caseina e siero del latte) che, agendo in sinergia, promuovono la formazione di glutatione. La relazione tra porzioni di latte e concentrazione di questa benefica sostanza, inoltre, è particolarmente evidente nei soggetti anziani.

La terza età infatti è una fase della vita particolare dal punto di vista nutrizionale, perché le esigenze dell’organismo cambiano sensibilmente: già a partire dai 40 anni, il fabbisogno calorico giornaliero inizia a calare del 5% circa ogni dieci anni, fino ai sessant’anni di età. Dai sessanta ai settant’anni, poi, il bisogno di calorie scende ulteriormente del 10%, e così per ogni decennio successivo. Cambiamenti che sono dovuti al progressivo rallentamento del metabolismo basale e alla diminuzione della muscolatura.

Limitarsi a mangiare meno in età avanzata, però, non è sufficiente: occorre agire sulla qualità della dieta, assicurandosi le corrette porzioni tra macronutrienti (proteine, carboidrati e grassi) e micronutrienti (vitamine e minerali). Pesce, latticini, verdura e frutta sono i migliori alleati per mantenere equilibrato l’apporto di nutrienti nella terza età.

I prodotti lattiero-caseari infatti offrono un contributo importante anche per quanto riguarda i minerali, contribuendo al raggiungimento dell’assunzione raccomandata di magnesio e fosforo, fondamentali per l’assimilazione del calcio. I formaggi stagionati, inoltre, apportano buone quantità di zinco, un minerale importante per il mantenimento dell’efficienza del sistema immunitario.

A confermarlo anche una ricerca francese che ha analizzato le abitudini alimentari di 960 uomini di età superiore ai 45 anni, dimostrando che un minore rischio di mortalità è associato a un’assunzione oltre la media di latte (-39% per i soggetti che ne consumano più di un bicchiere al giorno), al consumo di cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura (-32%) e a un moderato consumo di yogurt (1 porzione giornaliera) e formaggi (due porzioni al giorno).

Una dieta varia e moderata, che includa il giusto apporto di latticini, è dunque associata con una aspettativa di vita più lunga.

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La dieta per la longevità

Nella delicata fase della vita chiamata “terza età”, l’alimentazione giusta può davvero fare la differenza. Scopri su cosa è bene puntare a tavola per conservare una buona salute e quali sono invece i nemici del benessere. E scopri perché non dovrebbero mai mancare il latticini.

 

 

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