Calcio, vitamina D e B2, molecole quali oleamide e deidroergosterolo, dipeptidi di triptofano e cibi come i prodotti lattiero-caseari, possono rallentare l’insorgenza di patologie neurodegenerative.

All’interno di una dieta mediterranea, il consumo in quantità equilibrate di prodotti lattiero-caseari può contribuire a preservare la salute mentale, rallentando il declino cognitivo nella popolazione anziana, con impatto positivo su alcune specifiche facoltà mentali, quali la memoria, funzioni esecutive e velocità psicomotoria. I dati sarebbero confermati da diversi studi di letteratura.

 

Obiettivo, prevenzione del declino cognitivo

Preservare quanto più a lungo possibile il benessere mentale è un impegno che va nella direzione della salute pubblica, mondiale, in funzione dell’allungamento della vita media e dunque dell’incremento della popolazione senior, over 65. La ricerca scientifica sta pertanto studiando soluzioni che possano ritardare l’insorgenza delle varie forme di demenza, anche attraverso interventi a basso costo, come la correzione dello stile di vita. Prima fra tutte l’alimentazione.

 

L’introduzione nella dieta e il consumo regolare di specifici cibi, come i prodotti lattiero-caseari, sembra poter contribuire al miglioramento delle facoltà mentali. Ricercatori giapponesi hanno infatti osservato che triptofano, batteri lattici, acidi grassi, peptidi delle proteine del latte contenuti nei latticini, prodotti durante il processo di fermentazione, possono svolgere un’azione preventiva contro alcune patologie neurodegenerative, come la demenza e il morbo di Alzheimer.

 

Studi preclinici attribuirebbero queste potenzialità ad alcune molecole: oleamide e deidroergosterolo, dipeptidi di triptofano-tirosina (WY) e triptofano-metionina sembrano in grado di ridurre le risposte infiammatorie della microglia e della neurotossicità ma anche di potenziare la fagocitosi dell’amiloide-β (Aβ).

 

Diversi prodotti lattiero-caseari fermentati e sostanze alimentari contengono il peptide WY: questo, somministrato per via orale, viene facilmente assorbito nel sangue e, trasmesso al cervello, svolgerebbe un sensibile effetto migliorativo sul declino cognitivo, indotto dal lipopolisaccaride attraverso la soppressione dell’infiammazione. Il peptide WY, assunto attraverso certi tipi di formaggio, in studi di laboratorio avrebbe agito come fattore preventivo dell’infiammazione delle cellule della microglia, un deficit potenziale dell’ippocampo a lungo termine, con conseguente compromissione della memoria. Inoltre, l’assunzione del peptide WY sembra in grado di sopprimere l’infiammazione della microglia e l’accumulo di Aβ, a favore del miglioramento del declino cognitivo.

 

Pertanto gli autori concludono che i dipeptidi identificati, responsabili della regolazione dell’attività della microglia, potrebbero rappresentare un potenziale mezzo per la prevenzione del declino cognitivo e della demenza correlata all’infiammazione.

 

Latte, latticini e declino cognitivo: lo studio canadese

Ricercatori canadesi hanno voluto indagare il possibile impatto di alcuni componenti dei latticini e dei prodotti fermentati come calcio, vitamina B12, vitamina D e peptidi bioattivi, sull’aspetto cognitivo nella popolazione anziana, utilizzando test cognitivi dominio-specifici. Hanno pertanto randomizzato residenti del Canada francese, afferenti al Canadian Longitudinal Study on Aging (2011-2015), per un totale di quasi 8000 partecipanti di età compresa fra 65-86 anni. Hanno poi valutato le possibili associazioni trasversali tra l’assunzione totale e specifica di latticini e l’impatto sulle prestazioni mentali di 3 domini cognitivi: funzioni esecutive, memoria e velocità psicomotoria. L’analisi dei prodotti lattiero-caseari includeva formaggi, latte, yogurt, prodotti lattiero-caseari grassi, magri e fermentati considerando come valore di assunzione media 1,9 (1,1) volte/giorno.

 

È stato così possibile osservare che l’introito totale di latticini, formaggi e prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi era positivamente associato a miglioramenti della funzione esecutiva e l’assunzione di yogurt al dominio della memoria, indipendentemente da importanti covarianti quali età, sesso, istruzione e qualità della dieta. Inoltre, l’assunzione di latticini totali, formaggio e latticini a basso contenuto di grassi, avrebbe influito sensibilmente sulla fluidità verbale.

 

I risultati migliori sono stati osservati in soggetti con un consumo di almeno 2 porzioni e mezzo di prodotti lattiero-caseari/die. Di contro, non si sarebbero registrate sensibili variazioni associate a velocità psicomotoria.

 

Le conclusioni dello studio suggerirebbero che l’assunzione di latticini potrebbe rappresentare un efficace intervento nutrizionale per la promozione della salute cognitiva e mentale in genere.

 

I dati giapponesi a favore della salute mentale

Risultati positivi sul ruolo di alcuni nutrienti (macronutrienti, vitamine, calcio e acidi grassi) e gruppi di alimenti (pesce, carne e pollo, latticini e verdure) verso la salute e/o i disturbi mentali arriva da una ricerca condotta tra giapponesi di mezza età. Ricercatori della Nagoya University Graduate School of Medicine hanno randomizzato poco meno di 9.300 pazienti, uomini e donne, appartenenti al Japan Multi-Institutional Collaborative Cohort Study; di questi 4701 sono stati seguiti per circa 5 anni e inclusi nell’analisi di follow-up (prospettica).

 

Per condurre l’analisi e valutare lo stato di salute mentale generale dei partecipanti nel corso delle settimane precedenti lo studio, i ricercatori hanno utilizzato il General Health Questionnaire (GHQ) composto da di 12 voci, e un questionario alimentare dedicato è stato sfruttato per misurare l’assunzione media di 46 alimenti nel corso dei precedenti 12 mesi.

 

I dati hanno mostrato che l’introito di verdure, prodotti lattiero-caseari, proteine, calcio, vitamina D, vitamina B2, carotene, acidi grassi polinsaturi n-3 e acidi grassi saturi era inversamente associato a un punteggio di GHQ ≥ 4, corrispondente a scarso declino cognitivo.

 

In pratica, lo studio concluderebbe che il consumo di particolari nutrienti e cibi, in particolare calcio e latticini, può contribuire a migliorare la salute mentale negli adulti giapponesi.

 

Riferimenti:

Ano Y, Yoshino Y, Kutsukake T et al. Tryptophan-related dipeptiodes in fermented dairy products suppress microglial activation and prevent cognitive decline. Aging, 2019, 11(10):2949-2967. doi: 10.18632/aging.101909.

Ano Y, Nakayama H. Preventive effects of dairy products on dementia and underlying mechanisms. International Journal of Molecular Sciences, 2018, 19(7):1927. doi: 10.3390/ijms19071927.

Tessier J, Presse N, Rahme E et al. Milk, yogurt, and cheese intake is positively associated with cognitive executive functions in older adults of the Canadian Longitudinal Study on aging. The Journals of Gerontology. Series A, Biological Sciences and Medical Sciences, 01 Nov 2021, 76(12):2223-2231 doi: 10.1093/gerona/glab165 PMID: 34115853

Choda N, Wakai K, Naito M et al. Association between diet and mental health using the 12-item General Health Questionnaire: cross-sectional and prospective analyses from the Japan Mukti-Institutional Collaborative Cohort Study. Nutrition Journal, 2020 Jan 9;19(1):2. doi: 10.1186/s12937-019-0515-6.