I prodotti lattiero caseari magri sono, insieme all’elevato consumo di frutta e verdura e ad un basso apporto di sodio, elementi caratteristici di quella dieta “DASH” (Dietary Approaches to Stop Hypertension) indicata da autorevoli linee guida come il migliore approccio nutrizionale comportamentale per la prevenzione ed il trattamento non farmacologico dell’ipertensione5.

Una nuova conferma a favore del latte e dei suoi derivati, giunge da uno studio6 condotto in Spagna e pubblicato dal British Journal of Nutrition, che ha voluto verificare la relazione esistente fra consumo di prodotti lattiero caseari magri e livelli di pressione arteriosa in persone anziane ad alto rischio cardiovascolare.

A tal fine sono state rilevate, attraverso l’uso di un questionario, le abitudini alimentari di 2290 persone – età media 67 anni circa – ad alto rischio cardiovascolare, di cui 1845 con ipertensione, che sono state seguite per 12 mesi.

L’analisi longitudinale ha mostrato che la pressione sistolica e diastolica dei soggetti con il più elevato consumo medio di prodotti lattiero caseari magri (631 g al giorno) era rispettivamente di 4.2 e 1.8 mmHg inferiore rispetto a quella dei più bassi consumatori di questi prodotti (3.1 g al giorno).

In conclusione, il latte e lo yogurt magri ed altri prodotti a basso contenuto di grassi dello stesso gruppo potrebbero sia giocare un ruolo importante nella prevenzione dell’ipertensione sia essere utili nel controllo e nella riduzione dei livelli pressori.

Autore: Carla Favaro