Infiammazione metabolica e derivati lattiero-caseari

A cura del Dr. Francesco Saviano, Farmacista e Biologo Nutrizionista
Un consumo adeguato di latticini, passando da un’assunzione bassa a circa 3-4 porzioni al giorno, può ridurre in modo significativo lo stato infiammatorio e lo stress ossidativo nella sindrome metabolica (1, 2).
Questi due fattori, che agiscono come una condizione cronica silenziosa, hanno un ruolo centrale nella progressione della sindrome metabolica e nel rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari e diabete.

EFFETTI DI LATTE E DERIVATI SUL METABOLISMO
Sorprendentemente, questi benefici si osservano già entro una settimana dall’aumento dei latticini nella dieta, il che suggerisce come l’effetto sia riconducibile ad un’azione diretta dei derivati lattiero-caseari sul metabolismo.
Infatti, è stato osservato che componenti bioattivi dei latticini possono influenzare direttamente le cellule adipose, riducendo la produzione di citochine infiammatorie (3-5) e di biomarcatori circolanti di stress ossidativo e infiammazione, anche in soggetti sovrappeso e obesi (2, 6).
QUESTIONE DI QUANTITÀ CONSUMATE
Non tutti gli studi hanno, tuttavia, riscontrato questi effetti ma questo può verosimilmente dipendere dal fatto che in alcuni casi i partecipanti coinvolti nelle indagini raggiungevano già un’assunzione adeguata di calcio e latticini, riducendo così la possibilità di osservare un beneficio ulteriore con l’incremento nella loro dieta.
Al contrario, nei soggetti con una bassa assunzione di derivati lattiero-caseari e calcio, l’effetto positivo appare più evidente perché l’incremento consente di superare la soglia necessaria per ottenere un impatto metabolico (7, 8).
BENEFICI IN CASO DI SINDROME METABOLICA
L’effetto benefico dei derivati lattiero-caseari sullo stato di infiammazione metabolica risulta più marcato nelle persone con sindrome metabolica rispetto a chi è semplicemente sovrappeso o obeso, probabilmente perché l’infiammazione cronica di base presente offre maggiori margini di miglioramento (2).
Appare ancor più sorprendente come in chi presenti un’obesità più marcata, un consumo adeguato di derivati lattiero-caseari sembri ridurre in modo più significativo biomarcatori di stress ossidativo come malondialdeide e LDL ossidate.
CONCLUSIONI
In conclusione, un adeguato consumo di latticini può rappresentare uno strumento nutrizionale concreto nella gestione della sindrome metabolica, aiutando a ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo in modo rapido e indipendente dalla sola perdita di peso (1, 2).
Questo sottolinea il ruolo del cibo non solo come apporto calorico, ma come modulatore attivo della salute metabolica, utile in strategie preventive e terapeutiche per chi presenta sindrome metabolica.
1. Zemel MB.. (2009) Proposed role of calcium and dairy food components in weight management and metabolic health. Phys Sportsmed;37:29–39.
2. Zemel MB, Sun X, Sobhani T, Wilson B. (2010) Effects of dairy compared with soy on oxidative and inflammatory stress in overweight and obese subjects. Am J Clin Nutr;91:16–22.
3. Sun X, Zemel MB. (2007) 1a,25-dihydroxyvitamin D3 modulation of adipo- cyte reactive oxygen species production. Obesity (Silver Spring); 15:1944–53.
4. Sun X, Zemel MB. (2007) Calcium and 1,25-diydroxyvitamin D3 regulation of adipokines expression. Obesity (Silver Spring);15:340–8.
5. Sun X, Zemel MB. (2006) Dietary calcium regulates ROS production in aP2-agouti transgenic mice on high-fat/high-sucrose diets. Int J Obes (Lond);30:1341–6.
6. Zemel MB, Sun X. (2008) Dietary calcium and dairy products modulate ox- idative and inflammatory stress in mice and humans. J Nutr;138:1047–52.
7. Wennersberg MH, Smedman A, Turpeinen AM, et al. (2009) Dairy products and metabolic effects in overweight men and women: results from a 6-mo intervention study. Am J Clin Nutr 2009;90:960–8.
8. Van Meijl LE, Mensink RP. (2010) Effects of low-fat dairy consumption on markers of low-grade systemic inflammation and endothelial function in overweight and obese subjects: an intervention study. Br J Nutr;104:1523–7.