Il CLA o acido linoleico coniugato, naturalmente presente nel latte, apporta benefici effetti sull’organismo. Ecco quali sono.

Per le loro caratteristiche nutrizionali, i prodotti lattiero-caseari sono di grande importanza nella nostra alimentazione. Una notazione particolare va riservata alla frazione lipidica del latte, in quanto principale fonte di CLA o acido linoleico coniugato, un acido grasso essenziale della famiglia degli omega 6 contenuto naturalmente nei latte e nei suoi derivati.

La scoperta del CLA o acido linoleico coniugato (dall’inglese Conjugated Linoleic Acid) risale agli anni ‘80 e ha evidenziato effetti benefici su diversi aspetti della salute umana, dalla riduzione della massa grassa al rafforzamento del sistema immunitario, dal contrasto della cancerogenesi chimicamente indotta alla lotta al diabete e all’aterogenesi (il processo di formazione dell’ateroma, la placca che si forma all’interno delle arterie colpite da aterosclerosi).

Il CLA nasce dal processo di biodegradazione parziale dell’acido linoleico attivato dagli isomerasi, enzimi propri dei batteri contenuti in grandi quantità nel grasso degli animali ruminanti, nel latte e nei prodotti lattiero-caseari. Vi sono poi alcuni isomeri dell’acido linoleico coniugato derivati da oli vegetali. Tutte queste varietà naturali di isomeri del CLA hanno potenzialità ed efficacia differenti.

Tra i più comuni CLA presenti nei ruminanti si ricordano il cis-9, trans-11 (costituisce circa l’80% degli isomeri totali) o il trans-10 e il cis-12.

Il contenuto in acido linoleico coniugato può variare notevolmente in base a diversi fattori, come la razza, l’età e soprattutto la dieta dell’animale da cui viene prodotto il latte. È stato infatti osservato che la concentrazione di CLA è più elevata nel latte prodotto da mucche da pascolo, allevate in alta montagna e nutrite con erba fresca, rispetto a quelle che si cibano di mangimi. Anche l’aggiunta di olio di pesce nella dieta dell’animale aiuta ad aumentarne la quantità.

La presenza di acido linoleico coniugato nel formaggio, nello yogurt e negli altri prodotti lattiero-caseari, dipende quindi dal latte con cui vengono preparati.

Acido linoleico coniugato: quali benefici?

Nei paesi Occidentali, il consumo giornaliero medio di CLA da parte dell’uomo, tramite l’alimentazione, è pari a circa 400-600 milligrammi al giorno. Queste quantità non sono sufficienti a fare emergere particolari effetti benefici, ma studi sull’uomo nei quali sono state somministrate maggiori quantità di acido linoleico coniugato, hanno evidenziato l’importante funzione di ridurre la massa grassa e preservare la massa magra.

Durante una ricerca pubblicata sul British Journal of Nutrition, a due gruppi di persone (in totale 118 di cui alcune sane, altre obese e altre in sovrappeso) sono stati somministrati per sei mesi rispettivamente 3,4 grammi di CLA al giorno al primo gruppo e un placebo al secondo. Nel primo gruppo, che ha assunto una i CLA, è stata riscontrata una riduzione della massa grassa, specialmente nelle donne e a livello delle gambe, con un indice di massa corporea inferiore a 30.

Un processo simile è stato adottato in una ricerca pubblicata sull’International Journal of Obesity, ma con un’attenzione particolare verso l’aumento di peso tipico dei periodi di festa. Le persone coinvolte in questo caso erano 40, sane e in sovrappeso, sempre divise in due gruppi e per un periodo di tempo di sei mesi. Un gruppo ha ricevuto 3,2 grammi di CLA al giorno, mentre l’altro un placebo. Nel primo gruppo si è verificata una importante riduzione del grasso corporeo e, contestualmente, si è osservata l’assenza di casi di aumento del peso.

Fino ad ora gli studi non hanno rilevato controindicazioni nell’assunzione di questi acidi grassi, di cui il latte è la principale fonte naturale, ma la strada da fare per scoprire di più sui loro effetti benefici è assolutamente interessante.