La sensazione di vivere in un momento “sospeso”, con lo spauracchio di un ritorno all’emergenza, può indurre a fare scelte meno pensate, esagerando con le esposizioni solari, il cibo e i piaceri alcolici.

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Un’estate così particolare e tanto attesa. L’emergenza sanitaria ha sparigliato le carte: 7 italiani su 10 hanno organizzato le vacanze entro i confini nazionali, mentre gli altri hanno momentaneamente rinunciato, pensando a una ‘late minute vacation’. Tutti, ma proprio tutti, stanno cercando di ritrovare la normalità, ritagliandosi una fetta di serenità e di spensieratezza, per recuperare il tempo perso e la primavera vissuta alla finestra.

Il sole e le giornate più lunghe arrivano provvidenziali: la maggior quantità di luce che, in questo periodo, giunge al picco massimo, sollecita positivamente il cervello, il sistema nervoso e gli ormoni, facendo ritrovare il benessere psicofisico tanto atteso. Il leggero stato di eccitamento e di buonumore aumenta la voglia di fare movimento e il metabolismo basale, permettendo – ai più attenti – anche di recuperare la forma fisica persa. Sarebbe un vero peccato non approfittare di questo momento così favorevole per recuperare energia, ottimismo e vitalità.

La strategia per salvare la pelle dalle insidie del sole

Stando ai dati dell’indagine pubblicata sul British journal of dermatology (1), sebbene quasi tutti mettano lo schermo solare in valigia prima di partire per le ferie, il 44,4% non sfugge a una scottatura. L’errore principale è l’incauta esposizione nelle ore centrali della giornata, seguito da un’applicazione della crema protettiva in quantità insufficiente o in modo incostante.

La maggior parte dei vacanzieri, infatti, ammette di trascurare la pelle pur di abbronzarsi. Il rischio peggiore arriva dai raggi UVA che, a differenza degli UVB, non si fermano a livello dell’epidermide, ma danneggiano le strutture di sostegno, causando fotoinvecchiamento. Prendere sole ogni giorno inevitabilmente aumenta la disidratazione cutanea e la produzione di radicali liberi che fanno consumare all’organismo buona parte delle vitamine necessarie per la produzione naturale di collagene ed elastina.

Risultato? Esposizione dopo esposizione, la pelle perde compattezza ed elasticità. Purtroppo ci si accorge dei danni solo a fine stagione, quando il bel colore dorato va via lasciando il posto a una pelle assetata, rughe più profonde e, magari, qualche macchia dovuta a un’alterata distribuzione della melanina. insidie-soleIn caso di prolungate esposizioni senza un’adeguata protezione aumenta anche il rischio di danneggiare il DNA cellulare, predisponendo all’insorgenza di tumori cutanei. Le aree più colpite dai danni del sole ‘selvaggio’ sono viso (56,9%), collo e spalle (27,1%) e decolleté (27,1%), ovvero proprio le zone più soggette all’invecchiamento precoce. Ecco, dunque, un vademecum dietetico per aiutare la pelle nel periodo più bello, ma critico, dell’anno.

Contrastare i radicali liberi con le vitamine antiossidanti

Le cellule contrastano i radicali liberi attraverso l’azione di specifici enzimi e dei preziosi antiossidanti che abbondano in vegetali freschi (vitamine, fenoli, polifenoli, flavonoidi e carotenoidi), olio extravergine d’oliva e frutta secca (tocoferoli) e – con moderazione – anche vino rosso (proto-cianidine). Secondo uno studio dell’Università di Nottingham (24), infatti, la pelle di chi segue una dieta ricca di vegetali ricchi di carotenoidi, cereali integrali, semi e frutta secca è più bella, sana e dorata.

Tra le vitamine, un posto di prim’ordine spetta alla vitamina A, essenziale per il mantenimento del trofismo degli epiteli e la produzione di costituenti cellulari fondamentali come i proteoglicani, che mantengono giovane la pelle. Inoltre, è utile nella cicatrizzazione e nelle riparazioni cellulari, protegge contro i danni ambientali e regola il rinnovo dello strato superficiale della pelle.

Nei vegetali (verdure a foglia verde scuro come rucola e spinaci e in quelli di colore arancione come carote, zucca, mango, albicocche, pesche e melone) si trova sotto forma di betacarotene, che nell’organismo si trasforma al bisogno in vitamina A.

Mentre come vitamina A pura è presente negli alimenti di origine animale come uova e latticini. Tra le fonti più concentrate di questa vitamina ci sono il burro usato a crudo e la panna.

I BENEFICI DEL BURRO 

Il burro è ideale per la colazione, associato a pane integrale e composta di frutta. 10 g di burro di ottima qualità hanno solo 75 kcal e forniscono 90-100 mcg di vitamina A, pari a un sesto circa di quella che serve in un giorno. Ha poi un buon potere saziante e contribuisce ad abbassare l’indice glicemico di un pasto ricco di carboidrati come la colazione dolce: i suoi acidi grassi a catena corta e media non vengono immagazzinati sotto forma di adipe, ma impiegati dall’organismo per ottenere energia di pronto uso.

La panna fresca montata, rigorosamente senza zucchero aggiunto, è invece l’accompagnamento ideale della frutta per uno spuntino sano e “funzionale” perché stabilizza la glicemia e favorisce l’assimilazione delle vitamine liposolubili come la provitamina A e la vitamina K. Una coppa di fragole con panna è un ottimo alleato della linea e si può mangiare senza sensi di colpa perché ha pochissimi zuccheri (fragole e frutti di bosco sono tra i frutti meno zuccherini in assoluto). In più, i grassi della panna mantengono bassa la richiesta di insulina. Tre cucchiai colmi, pari a 20 grammi (75 calorie circa), sono la dose perfetta. Per gli intolleranti al lattosio c’è la panna lactose free, identica alla tradizionale per gusto e valori nutrizionali.

Autore: SAMANTHA BIALE, nutrizionista e giornalista

 

Bibliografia

1) British journal of dermatology

2) Lindmark-Månsson H, Åkesson B. Antioxidative factors in milk.2000. Brit. J. Nutr. 84:103-10.

3) Chauveau-Duriot B et Al.Simultaneous quantification of carotenoids, retinol, and tocopherols in forages, bovine plasma, and milk: validation of a novel UPLC method. Anal Bioanal Chem. 2010 May; 397(2):777-90. doi: 10.1007/s00216-010-3594-y. Epub 2010 Mar 13

4) Niero G., De Marchi M., Masi A., Penasa M., Cassandro M. (2015).  Short communication: Characterization of soluble thiols in bovine milk. Journal of Dairy Science, 98(9): 6014-6017.

5) Butler G, Nielsen J.H, Slots T et al. Fatty acid and fat-soluble antioxidant concentrations in milk from high- and low- input conventional and organic systems: seasonal variation. 2008. J. Sci. Food Agric. 88:1431-41.

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7) Zemel M.B, Sun X.C. Dietary calcium and dairy products modulate oxidative and inflammatory stress in mice and humans. 2008. J. Nutr. 138:1047-52.

8) Chen J., Lindmark-Månsson H., Gorton L., Åkesson B. (2003) – Antioxidant capacity of bovine milk as assayed by spectrophotometric and amperometric methods. International Dairy Journal, 13(12): 927-935.

9) Pihlanto A. (2006) – Antioxidative peptides derived from milk proteins. International Dairy Journal, 16: 1306-1314

10) Parrella A, Caterino E, Cangiano M et al. Antioxidant properties of different milk fer- mented with lactic acid bacteria and yeast.

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12) Bast A., Haenen G.R. (2013) – Ten misconceptions about antioxidants. Trends in Pharmacological Sciences, 34(8): 430-436.

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14) Alberto Finamore, et Al. – Redox Role of Lactobacillus casei Shirota Against the Cellular Damage Induced by 2,2′-Azobis (2-Amidinopropane) Dihydrochloride-Induced Oxidative and Inflammatory Stress in Enterocytes-Like Epithelial Cells – Front. Immunology, 24 May 2018

15) Gupta A, Mann B, Kumar R et al. Identification of antioxidant peptides in cheddar cheese made with adjunct culture Lactobacillus casei ssp. casei 300. 2010. Milchwissenschaft-Milk Sci. Int. 65:396-9.

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20) Gupta A, Mann B, Kumar R et al. Identification of antioxidant peptides in cheddar cheese made with adjunct culture Lactobacillus casei ssp. casei 300. 2010. Milchwissenschaft-Milk Sci. Int. 65:396-9.

21) Elena Campione et Al. – Lactoferrin as Protective Natural Barrier of Respiratory and Intestinal Mucosa against Coronavirus Infection and Inflammation – Int. J. Mol. Sci. 2020, 21(14)

22) Effects of Fermented Dairy Products on Skin: A Systematic Review – Vaughn AR, Sivamani RK.  J Altern Complement Med 2015 ; 21(7) : 380-5.

23) Long-term dietary intake of selenium, calcium, and dairy products is associated with improved capillary recruitment in healthy young men – Buss C, Marinho C, Maranhao PA, Bouskela E, Kraemer-Aguiar LG.  Eur J Nutr 2012 ; in press.

24) University of Nottingham. “Eating vegetables gives skin a more healthy glow than the sun, study shows.” ScienceDaily. ScienceDaily, 12 January 2011.

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colazioneLA DIETA GIUSTA PER VIVERE L’ESTATE IN SALUTE

La sensazione di vivere in un momento “sospeso”, con lo spauracchio di un ritorno all’emergenza, può indurre a fare scelte meno pensate, esagerando con le esposizioni solari, il cibo e i piaceri alcolici. Per non pagarne gli effetti in autunno, ecco la strategia giusta.

 

 

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