Recenti studi confermano la superiorità e l’elevata disponibilità delle proteine dei prodotti lattiero-caseari, associata all’alto contenuto di vitamina B12, minerali, amminoacidi essenziali, nel rallentare la perdita di massa muscolare e ossa nell’anziano.

R ecenti studi scientifici confermano che i prodotti lattiero-caseari possono contribuire a prevenire le carenze nutrizionali negli anziani, contrastando l’insorgenza di sarcopenia, fragilità e dematerializzazione ossea. Questi benefici si associano in prevalenza alle proteine nobili e agli amminoacidi contenuti in questa categoria di alimenti, in grado di contribuire al miglioramento dello stato di salute in età avanzata. Fascia di popolazione in crescita sul nostro territorio italiano: gli ultimi dati Istat attestano che vi sono ad oggi 184,1 anziani ogni 100 giovani, pari a quasi 14 milioni di individui su 60 milioni di italiani.

 

Latte e derivati contrastano la malnutrizione

L’introduzione di prodotti lattiero-caseari nella dieta dell’anziano rappresenta una strategia efficace per favorire il miglioramento dello stato generale di salute e ridurre costi legati a morbilità, assistenza e cura maggiormente elevati nella popolazione degente in strutture quali ospedali e RSA.

 

Uno studio australiano dell’Università di Melbourne, condotto su oltre 200 anziani residenti in 21 strutture di diversa natura, avrebbe dimostrato che l’apporto aumentato nella dieta di proteine, pari all’incirca a 4 porzioni giornaliere, associato prevalentemente all’introduzione di yogurt, latte e formaggi, ma anche carne, può contribuire a contrastare stati di malnutrizione, tipici nella popolazione in età e dipendenti principalmente da disfagia e difficoltà di deglutizione. Stati che, a loro volta, possono indurre l’insorgenza di declino cognitivo, sarcopenia, più in generale perdita di massa e forza muscolare, demineralizzazione ossea. Sotto l’aspetto puramente nutrizionale, l’assunzione di latte, latticini e derivati contribuisce ad equilibrare il fabbisogno proteico, spesso insufficiente nella dieta dell’anziano.

 

Prodotti lattiero-caseari contro il rischio sarcopenia

Studi hanno dimostrato che le proteine del siero di latte sono in grado di favorire la sintesi proteica muscolare in maniera maggiore rispetto alla caseina o all’isolato proteico di soia. Stessi vantaggi sarebbero attribuibili anche agli amminoacidi essenziali contenuti nei prodotti della filiera lattiero-casearia, rispetto agli amminoacidi non essenziali. Dunque, l’integrazione proteica nella dieta dell’anziano, oltre a garantire benefici sullo stato nutrizionale, aiuta a prevenire e/o mitigare sarcopenia, fragilità ossea e a conservare la massa magra.

 

Inoltre, ricerche sull’invecchiamento attesterebbero che l’intake di circa 25-30 grammi di proteine di alta qualità per pasto, sono sufficienti a stimolare la sintesi proteica muscolare sia nella popolazione più giovane che più anziana. Ovvero l’età avanzata non è di per sé causa della riduzione della risposta anabolica proteica, bensì questa può essere inficiata da due fattori: l’assunzione di proteine associate a carboidrati e/o l’ingestione di proteine in quantità inferiori a circa 20 grammi per pasto.

 

Vi sarebbe inoltre evidenza che la risposta delle proteine negli anziani può essere migliorata dall’introduzione nei pasti di nutrienti misti, ricchi di leucina.

 

Il valore nutrizionale dei prodotti lattiero-caseari

Latte e latticini sono alimenti in grado di migliorare il regime alimentare a qualunque età, anche quella più matura, garantendo una dieta bilanciata, varia e ricca di tutti i principi nutrizionali, in particolare la componente proteica, spesso deficitari in questa fascia di popolazione più fragile, invece molto preziosa. Infatti i prodotti lattiero-caseari apportano all’organismo:

 

  • Proteine nobili complete di tutti gli amminoacidi essenziali e ad elevato tenore di leucina, fondamentale per la sintesi proteica;
  • Vitamine e minerali. Di particolare importanza sono la vitamina B12 che svolge un ruolo fondamentale nel mantenere efficiente il cervello, rallentando il declino cognitivo e nel favorire il funzionamento del sistema immunitario, ed il calcio che aiuta a combattere la perdita di massa ossea, dunque ad allontanare il rischio di osteoporosi. Altri metalli come lo zinco o il selenio, grazie alla loro azione antiossidante contribuiscono a proteggere le cellule dall’invecchiamento.

 

Va detto poi che le proteine contenute nei prodotti lattiero-caseari sono altamente biodisponibili e, dunque, facilmente assorbibili dall’organismo. Tutte caratteristiche che fanno raccomandare l’integrazione nella dieta dell’anziano di latte e derivati: utili da un lato per compensare l’aumentato fabbisogno proteico, dall’altro per la loro benefica azione di contrasto al naturale decadimento muscolare.

 

Riferimenti:

Iulano S, Poon S, Wnag X et al. Dairy food supplementation may reduce malnutrition risk in institutionalised elderly. British Journal of Nutrition (2017), 117, 142–147 doi:10.1017/S000711451600461X

Beasley JM, Shikany JM, Thomson CA. The role of dietary intake in prevention of sarcopenia in elderly. Nutr Clin Pract, 2013, 28(6):684-90. doi: 10.1177/0884533613507607

Paddon-Jones D, Rasmussen BB. Dietary protein recommendations and the prevention of sarcopenia. Curr Opin Clin Metab Care, 2009, 12(1):86-90. doi: 10.1097/MCO.0b013e32831cef8b