Studi attestano la potenzialità di latte, yogurt, formaggi e prodotti fermentati di allontanare il rischio di malattie di origine cardiovascolare.

N uove conferme attestano la capacità di latte, latticini, formaggi e prodotti fermentati nel contrastare l’insorgenza di patologie cardiovascolari. Potenzialità che sembra potersi attribuire a prodotti caseari sia con componente grassa che magra. I risultati arrivano da robuste metanalisi e/o studi prospettici di coorte, con benefici tanto più evidenti nel caso di un consumo regolare e di una eventuale supplementazione con probiotici.

 

I dati della metanalisi

È noto che latte, latticini, formaggi e i prodotti lattiero-caseari siano fra le fonti alimentari a maggior contenuto di acidi grassi saturi: componente associata, tradizionalmente, a un aumento del rischio di sviluppo di patologie cardiovascolari, da cui la raccomandazione da parte degli esperti di prediligere il consumo di latte scremato o parzialmente scremato e di prodotti caseari magri. Da questa base, nel corso degli anni, sono state avviate indagini con l’intento di validare o rettificare questa indicazione, stante che latte e derivati sono essenziali per il corretto sviluppo dell’organismo, primo fra tutti l’irrobustimento dello scheletro in tutte le sue componenti, nonché alimenti benefici in ogni fascia di età.

 

Ricercatori spagnoli e cileni, dopo avere selezionato studi dedicati all’eventuale relazione di causa-effetto fra alimenti lattiero-caseari e rischio per patologie cardiovascolari, hanno condotto una revisione sistematica su 17 studi di coorte e 12 meta-analisi che presentavo caratteristiche utili all’obiettivo: determinare non solo la possibile influenza esercitata di questa classe di alimenti sugli esiti cardiovascolari, ma anche la possibile differente risposta in caso variazione di consumo o di specifico prodotto della filiera. Particolare attenzione è stata data all’analisi di eventuali alterazioni dei biomarcatori di rischio cardiovascolare, come pressione sanguigna e lipidi nel sangue.

 

Dalle indagini effettuate si evincerebbe un rapporto statisticamente non significativo o addirittura alcuna associazione tra il consumo di prodotti lattiero-caseari ed esiti cardiovascolari. Al pari, metanalisi su trial clinici sembrano non mostrare alterazioni degne di nota dei biomarcatori di rischio, come la pressione sanguigna sistolica e diastolica e il colesterolo totale e il colesterolo LDL. Pertanto lo studio conclude che il consumo di prodotti lattiero-caseari, con contenuto di grassi normale o basso, non si associ ad aumentato rischio cardiovascolare.

 

Prodotti fermentati e integrazione probiotica

Stando ai risultati emersi da studi prospettici di coorte, i prodotti lattiero-caseari fermentati sembrano confermarsi alimenti efficaci per la prevenzione e la gestione delle malattie cardiometaboliche. Stesse evidenze sarebbero attribuibili, secondo dati di studi randomizzati controllati, ai probiotici o all’integrazione probiotica aggiunta ai latticini e ai prodotti lattiero-caseari, anche in caso di somministrazione sotto forma di polvere o capsule.

 

In particolare, il latte fermentato si assocerebbe alla riduzione del 4% del rischio di ictus, cardiopatia ischemica e mortalità cardiovascolare; l’assunzione di yogurt porterebbe al 27% di probabilità in meno di sviluppare diabete di tipo 2 e al 20% di sindrome metabolica.

 

Quanto all’integrazione di probiotici aggiunta a matrici lattiero-casearie, questa avrebbe evidenziato una azione più significativa sulla diminuzione dei biomarcatori lipidici rispetto all’assunzione in capsule/polvere in soggetti ipercolesterolemici. L’integrazione probiotica di capsule/polvere avrebbe invece apportato maggiori benefici sulla riduzione di marcatori per diabete di tipo 2, rispetto a quando aggiunta a matrici lattiero-casearie. Entrambe le somministrazioni avrebbero infine favorito il controllo dei parametri antropometrici in soggetti obesi.

 

I benefici di latte e latticini sul cuore

Già in precedenza lo studio PURE, condotto in 21 Paesi dei 5 Continenti su quasi 136 mila soggetti monitorati per 15 anni, aveva escluso l’implicazione di latte, yogurt, burro e formaggi sullo sviluppo delle principali e più diffuse patologie cardiovascolari, adducendone i motivi: gli alimenti lattiero-caseari avrebbero una matrice nutrizionale composta da un pool di sostanze in grado di impattare favorevolmente su fattori ad azione anti-ipertensiva, come l’enzima convertitore dell’angiotensina, e anti-osteoporotica, come l’osteocalcina, ma anche sul microbiota intestinale, migliorando di conseguenza il generale stato di salute e proteggendo la salute e il benessere del cuore.

 

Riferimenti:

Fontecha J, Calvo MV, Jaurez M etv al. Milk and dairy product consumption and cardiovascular diseases: an overview of systemic reviews and meta-analyses. Adv Nutr, 2019, 10:S164-S189. doi: 10.1093/advances/nmy099

Companys J, Pla-Pagà L, Calderón-Pérez L et al. Fermentes dairy products, probiotic supplementation, and cardiometabolic diseases: a systematic review and meta-analysis. Avd Nutr 2020, 11:834-863. doi: 10.1093/advances/nmaa030