Lo yogurt simbiotico può contribuire a contrastare l’insorgenza del fegato grasso: gli studi di riferimento.

Introdurre yogurt nel regime alimentare settimanale contribuisce a ridurre il rischio di sviluppare steatosi epatica non alcolica (NAFLD, comunemente nota come “fegato grasso”), patologia che secondo i dati diffusi da EpaC riguarda il 25% della popolazione di età compresa tra 16 e 85 anni, in prevalenza donne, con un trend in crescita.

Si stima che entro il 2030 la NAFLD coinvolgerà il 30% della popolazione generale, complice l’aumento nei paesi occidentali di sovrappeso e obesità, che oggi interessano rispettivamente il 35% e poco meno del 10% della popolazione adulta.

Non è esclusa l’età pediatrica: il fegato grasso colpisce il 70% dei bambini con problemi ponderali e il 3-12% dei normopeso.

Una dieta ipercalorica, ricca di grassi e carboidrati raffinati, l’inattività fisica sono fattori associati all’aumento ponderale e, dunque, conseguentemente all’insorgenza di NAFLD e di patologie extraepatiche associate, quali malattie renali croniche, disturbi cardiovascolari e cardiovasculopatie, apnee del sonno, cui si somma il rischio di cirrosi e tumori del fegato.

Un quadro epidemiologico, questo, che richiede misure correttive terapeutiche e sullo stile di vita: farmaci per la cura del diabete e ipolipemizzanti, eliminazione dell’alcool, attività fisica, corretti comportamenti alimentari che prevedano anche una regolare introduzione nella dieta di yogurt, possono favorire il miglioramento del quadro clinico della NAFLD. A supporto del contributo dello yogurt contro il fegato grasso vi sono evidenti dimostrazioni scientifiche.

Più yogurt, meno fegato grasso

Dall’assunto, dimostrato in letteratura, che i probiotici esercitano un’azione nel trattamento della NAFLD, uno studio innovativo pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition ha voluto esaminare il possibile impatto del regolare consumo di yogurt in circa 24.400 adulti, di entrambi i sessi, con nuova diagnosi di NAFLD. L’abitudine e le quantità di yogurt consumato dai partecipanti sono state misurate attraverso un questionario auto-somministrato.

I risultati dello studio evidenziano che maggiore è l’introito dello yogurt intero e/o parzialmente scremato, da meno di uno a più di 4 vasetti a settimana, minore è la frequenza di sviluppo della NAFLD, secondo una relazione dose-dipendente.

Sebbene sia necessaria la conferma di ulteriori studi randomizzati controllati o prospettici, il dati preliminari consentirebbero di asserire che il maggior consumo di yogurt è inversamente associato alla prevalenza di NAFLD di nuova diagnosi. I ricercatori affermano, a conclusione, che l‘effetto preventivo dello yogurt sulla NAFLD si associa sia alla ricchezza in batteri lattici e alla loro attività antinfiammatoria, antiossidante e immunomodulante sia all’azione ossidante svolta dal calcio sul grasso corporeo, del fegato compreso. Non è escluso il possibile impatto nella prevenzione della NAFLD dell’associazione di calcio e Vitamina D.

Yogurt e fegato grasso: i dati sulle donne

Obiettivo di un secondo studio è stata la valutazione su 100 donne obese di età compresa tra 36 e 66 anni, affette da NAFLD e sindrome metabolica (MetS), dei potenziali effetti del consumo di yogurt sull’insulino-resistenza (IR), condizione associata a NAFLD e MetS, e su fegato grasso, microbiota intestinale e biomarcatori sierici di infiammazione e stress ossidativo.

Le partecipanti sono state assegnate a consumare o 220 g/die di yogurt o latte convenzionale per 24 settimane. I risultati hanno attestato che lo yogurt, rispetto al latte, ha ridotto sensibilmente la valutazione del modello di omeostasi dell’IR, l’insulina a digiuno, l’LPS (endotossiemia) sierico, il fattore di crescita dei fibroblasti 21, i lipidi e i biomarcatori di infiammazione e stress ossidativo. Inoltre si è osservato un miglioramento dell’alterazione del microbiota intestinale. I risultati insomma dimostrano l’azione dello yogurt sull’IR e sull’accumulo di grasso nel fegato.

Yogurt simbiotico: gli effetti sul fegato grasso

Vengono definiti simbiotici, nello specifico, gli yogurt contenenti un mix di prebiotici e probiotici con effetti funzionali per la salute. Uno studio clinico iraniano condotto su 102 pazienti con NAFLD, di età media 40 anni, ha voluto indagare gli effetti di questo specifico yogurt sulla NAFLD, sugli enzimi epatici e sui marcatori di stress ossidativo. I partecipanti sono stati suddivisi in 3 gruppi: 2 gruppi di intervento cui sono stati offerti ogni giorno per 24 settimane 300 g di yogurt simbiotico contenente 108 unità di colonie di Bifidobacterium animalis/ml e 1,5 g di inulina o yogurt convenzionale, e 1 gruppo di controllo che ha seguito solo uno stile di vita sano e attività fisica.

Lo studio ha evidenziato nei consumatori di yogurt simbiotico, rispetto ai gruppi convenzionali e di controllo, riduzioni significative della concentrazione sierica di alanina aminotransferasi, aspartato aminotransferasi, fosfatasi alcalina e γ-glutamiltransferasi. Ovvero si è osservato un miglioramento della steatosi epatica e delle concentrazioni di enzimi epatici nei pazienti con NAFLD.

Riferimenti:

  • Younossi ZM. Non-alcoholic fatty liver disease-a global public health perspective. J Hepatol 2018 pii: S0168-8278(18)32517-0.
  • Zhang S, Fu J, Zhang Q et al. Association between habitual yogurt consumption and newly diagnosed non-alcoholic fatty liver disease. Eur J Clin Nutr, 2020 Mar;74(3):491-499. doi: 10.1038/s41430-019-0497-7. Epub 2019 Sep 2.
  • Chen Y, Feng R, Yang X et al. Yogurt improves insulin resistance and liver fat in obese women with nonalcoholic fatty liver disease and metabolic syndrome: a randomized controlled trial. Am J Clin Nutr, 2019, 109:1611-1619.
  • Bakhshimoghaddam F, Shateri K, Sina M et al. Daily Consumption of Synbiotic Yogurt Decreases Liver Steatosis in Patients with Nonalcoholic Fatty Liver Disease: A Randomized Controlled Clinical Trial J Nutr 2018, 148(8):1276-1284. doi: 10.1093/jn/nxy088.