Caseina, lattoferrina ed enzimi contenuti in elevate quantità in latte e derivati, contribuiscono a svolgere un effetto anti-aging e un’azione di contrasto ai radicali liberi e stress ossidativo.

C aseina, vitamine E, A e D3, acido linoleico coniugato, carotenoidi, tioli ed enzimi antiossidanti: recenti studi scientifici hanno evidenziato la potenziale capacità di questo pool di sostanze, presenti in sensibili quantità nei prodotti lattiero-caseari, di svolgere un effetto anti-aging e un’azione di contrasto ai radicali liberi e allo stress ossidativo. Fattori, questi ultimi, che stimolano l’invecchiamento cellulare innescando meccanismi alla base di diverse malattie croniche come diabete e patologie cardiovascolari e neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer e la sindrome metabolica con effetti specifici sull’obesità.

 

La ricchezza dei prodotti caseari

La scienza riconosce a tutta la filiera lattiero-casearia un importante apporto in termini di proteine di alto valore biologico, calcio, acidi grassi essenziali, amminoacidi, grassi, vitamine idrosolubili e numerosi composti bioattivi preziosi per il buon funzionamento di processi biochimici e fisiologici.

 

Non solo: le sostanze antiossidanti contenute nei prodotti lattiero-caseari sembrerebbero in grado di esercitare un’azione contrapposta a quella dei radicali liberi, la cui attività, se incontrollata o in eccesso, può favorire la degradazione di composti biochimici vitali come lipidi, proteine, DNA, aumentando il rischio di stress ossidativo. A sua volta, questa condizione può accelerare l’invecchiamento cellulare e stimolare l’insorgenza di patologie croniche, sindrome metabolica, diabete, disturbi cardiovascolari, tumori.

 

Vi è dunque un’ulteriore conferma che la buona tavola può contribuire a rallentare questo processo con l’introduzione nella dieta di alcuni specifici alimenti ad azione antiossidante: tra questi latte e prodotti lattiero-caseari, specie se sottoposti a processi di fermentazione come yogurt, latte fermentato con Lactobacillus e Bifido bacterium, formaggi stagionati.

 

Grazie alle sue potenziali proprietà protettive, il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari può quindi considerarsi una strategia nutrizionale, a fianco delle terapie convenzionali, contro lo stress ossidativo e i radicali liberi e dunque contro l’insorgenza di malattie cardiovascolari, croniche, disordini metabolici e alcune forme tumorali tra cui il cancro del colon-retto, della vescica, del seno e della prostata.

 

Il potere antiossidante del latte e derivati

L’azione va ricercata nella presenza di specifiche sostanze anti-age fornite dall’alimentazione delle bovine (come flavonoidi e carotenoidi) e dalla loro particolare composizione proteica costituita:

  • Per l’80% da caseine che contribuiscono a evitare la perossidazione di diverse molecole lipidiche, e dunque a neutralizzare l’azione dei radicali liberi;
  • Per il 20% da sieroproteine contenenti lattoferrina e cisteina benefiche per l’organismo: la cisteina favorisce la sintesi del glutatione potenziando la capacità antiossidante endogena dell’organismo, mentre la lattoferrina ha un’azione antinfiammatoria e vasodilatatrice.

 

Questi effetti, prodotti da tutti i latticini in funzione della qualità del latte impiegato in partenza e dei processi tecnologico-produttivi utilizzati nel processo di filiera, sono sensibilmente superiori in alimenti come yogurt e latti fermentati: il processo di fermentazione favorisce infatti il rilascio di numerosi composti con attività antiossidante tra cui peptidi bioattivi, amminoacidi ed enzimi.

 

Anche il processo di stagionatura aumenta la capacità di contrastare lo stress ossidativo. Parlando allora dei formaggi, la loro capacità antiossidante sembra correlata al contenuto di retinolo, alla percentuale di grasso e di proteine del latte, su cui impattano anche la stagionalità della produzione e la durata della maturazione.

Benefici per la sindrome metabolica

È noto che lo stress ossidativo e i fattori infiammatori associati svolgano un ruolo determinante nella sindrome metabolica, nell’obesità in particolare, stimolando a cascata l’insorgenza di patologie correlate quali le malattie cardiovascolari e neuro degenerative. Studi scientifici hanno dimostrato che l’introduzione nella dieta di prodotti lattiero caseari nelle giuste quantità, può contrastare questo nefasto processo.

 

In particolare, l’apporto di latticini da livelli non ottimali a livelli adeguati, contribuisce ad attenuare in maniera significativa lo stress ossidativo e lo stato infiammatorio nella sindrome metabolica, con riflessi positivi anche sui livelli di adiposità.

Riferimenti:

Khan IT, Nadeem M, Imran M et al. Antioxidant properties of milk and dairy products: a comprehensive review of the current knowledge. Lipids in Health and Disease, 2019, 18:41 doi.org/10.1186/s1294401909698

Stancliffe RA, Thorpe T, Zemel MB. Dairy attenuates oxidative and inflammatory stress in metabolic syndrome. Am J Clin Nutr, 2011, 94:422-430 doi:10.3945/ajcn.111.013342