Evidenze attestano che il consumo di prodotti lattiero-caseari in gravidanza protegge i nascituri dal rischio di sviluppare nel tempo asma, eczemi, dermatiti. Effetti benefici dal consumo tra 0 mesi e 6 anni di vita.

Una corretta alimentazione, che comprenda anche prodotti lattiero-caseari nel periodo di gestazione, può avere effetti preventivi e contribuire ad allontanare il rischio nei piccoli nati di sviluppare nel tempo malattie come obesità, diabete di tipo 2, disturbi cardiovascolari, tumori e forme di allergiche croniche. In merito a quest’ultima condizione clinica, vi sarebbero robusti dati di efficacia sul rapporto di causa-effetto che supportano l’azione preventiva e protettiva offerta da latte, latticini e derivati nei confronti di asma, dermatiti e altre patologie respiratorie e cutanee su base allergica. Dati positivi si registrano anche dall’introduzione di latte e derivati nella dieta del bambino da 0 mesi a 6 anni di vita.

 

Latte e derivati protettivi in gravidanza

Sebbene studi epidemiologici e sperimentali abbiano dimostrato che l’alimentazione è importante in tutte le fasi della vita, l’epoca prenatale e i primi anni di vita sono cruciali per la sana crescita del bambino. Nel corso dell’ultimo decennio, diversi studi hanno indagato il ruolo e le dinamiche dei meccanismi epigenetici nel modificare l’espressione di geni associati a patologie allergiche.

 

Uno studio recente ha voluto considerare la potenziale influenza esercitata nei primi anni di vita del bambino dall’alimentazione materna in gravidanza, e in particolare dai componenti bioattivi presenti nel latte umano e bovino, dai fattori ambientali tra cui anche allevamento, lavorazione del latte ed esposizione ai batteri: ovvero un pool di meccanismi epigenetici alla base della programmazione persistente delle funzioni immunitarie e delle malattie allergiche.

 

Vi sarebbe evidenza che l’esposizione in epoca prenatale e nella prima infanzia a latte vaccino crudo/non trasformato sia protettiva contro lo sviluppo di asma e altre allergie nel corso della vita. Ovvero diversi componenti del latte vaccino sembrerebbero avere effetti simili sulle cellule immunitarie umane, al pari di quanto esercitato dal latte materno.

 

Da cui l’ipotesi che alcuni percorsi molecolari che associano il consumo latte crudo ad asma e allergia possano essere riconducibili all’epigenetica. Tuttavia, considerando che latte e prodotti lattiero-caseari sono sottoposti a trasformazione industriale, inducendo la denaturazione e perdita dell’attività funzionale delle proteine del latte, e che la loro glicazione possa aumentare il rischio di sviluppare allergia, la conservazione delle proteine del latte e la prevenzione della glicazione sembrano una strategia efficace contro il rischio di manifestare successivamente condizioni allergiche.

 

Gli autori concludono che, in funzione di questa potenziale associazione, la ricerca futura dovrebbe concentrarsi sul miglioramento dell’attività funzionale (immunologica oltre che epigenetica) dei componenti del latte nella nutrizione dei primi anni di vita e stabilire marcatori epigenetici delle risposte immunologiche al latte stesso, utili sia a scopo diagnostico, sia preventivo e/o terapeutico.

 

Latte e formaggi: protezione dal respiro sibilante

Uno studio di alcuni anni fa, ma ancora attuale, ha voluto indagare in oltre 760 coppie madre-figlio giapponesi, il rapporto tra consumo in gravidanza di latticini, calcio, vitamina D e il rischio di sviluppare respiro sibilante ed eczema in bambini di età compresa tra 16 e 24 mesi. Eventi, questi ultimi, valutati secondo i criteri dell’International Study of Asthma and Allergies in Childhood.

 

Lo studio ha evidenziato che, a un consumo in gravidanza di quantità superiori di latte e formaggi, corrisponde un rischio inferiore di respiro sibilante infantile. Inoltre, un incremento di vitamina D, ovvero con consumi da parte di madre (sempre in gravidanza), pari ad almeno 4,309 microgrammi/die o più elevati, sembrerebbe svolgere un’azione protettiva contro il respiro sibilante e l’eczema in età pediatrica.

 

In età pediatrica, il consumo di prodotti lattiero-caseari è benefico. Lo attesta lo studio di coorte PASTURE, condotto in 5 paesi (Germania, Svizzera, Austria, Francia, Finlandia,) che ha indagato le abitudini alimentari di oltre 930 bambini da 0 mesi a sei anni, con particolare riferimento all’impatto del consumo del formaggio associato al possibile sviluppo di manifestazioni e patologie allergiche. Tra le variabili considerate sono stati inclusi anche fattori ambientali e predisposizione a malattie a base allergica.

 

Nello specifico, il consumo di formaggio a 18 mesi di età è stato quantificato in termini di frequenza e diversità consumate tra 6 differenti qualità di formaggio: a pasta dura, semipressata, morbida, erborinata, fresca e di fattoria. Le patologie di interesse su cui è stata indagata la possibile correlazione includevano: dermatite atopica (AD), allergia alimentare (FA), rinite allergica, asma e sensibilizzazione atopica a 6 anni.

 

I risultati attesterebbero che il consumo di formaggio svolge un’azione protettiva significativa su AD e FA, mentre non avrebbe potere per sensibilizzazione atopica, rinite allergica e asma a 6 anni. Gli autori concludono che l’azione positiva-protettiva su AD e FA potrebbe correlarsi alla diversità dei formaggi consumati; dunque, sebbene la causalità inversa non possa essere totalmente esclusa, è possibile ipotizzare che la diversità del formaggio a 18 mesi svolga effetto protettivo contro AD e AF a 6 anni oltre all’effetto protettivo dato dall’assunzione di alimenti di varia natura.

 

Riferimenti:

Van Esch BCAM, Porbahaie M, Abbring S et al. The impact of milk and its components in. epigenetic programming and immune function in early life and beyond: implications for allergy and asthma. Frontiers of Immunology, 2020 Oct 21;11:2141. doi: 10.3389/fimmu.2020.02141. eCollection 2020.

Miyake Y, Sasaki S, Tanaka K et al. Dairy food, calcium and vitamin D intake in pregnancy, and wheeze and eczema in infants. Eur Respir J, 2010 Jun;35(6):1228-34. doi: 10.1183/09031936.00100609. Epub 2009 Oct 19.

Nicklaus S, Divaret-Chauveau A, Chardon ML et al .The protective effect of cheese consumption at 18 months on allergic diseases in the first 6 years. Allergy, 2019 Apr;74(4):788-798. doi: 10.1111/all.13650. Epub 2018 Nov 19.