Consumare prodotti lattiero-caseari, soprattutto se fermentati, riduce il rischio di fratture, in particolare dell’anca, in giovani, donne in post-menopausa, anziani e soggetti a rischio.

Gli studi di letteratura più recenti, dopo inziali controversie, arrivano a una conclusione univoca: i prodotti lattiero-caseari svolgono un effetto protettivo sullo scheletro, fino a contribuire a ridurre il rischio di fratture di anca e femore, tra le ossa dell’apparato a maggiore esposizione per questo evento. Dunque l’introito è raccomandato nella dieta in tutte le fasce e categorie di popolazione: in età pediatrica/adolescenziale, nella donna in età pre e post menopausa, in età avanzata e nei soggetti fragili.

 

Latticini e salute delle ossa in età pediatrica e adolescenziale

Nel corso della crescita, l’accumulo di massa ossea che mette a maggior riparo dal rischio di frattura in età adulta/avanzata, è determinato, oltre che da fattori genetici, dai comportamenti alimentari e in particolare dall’assunzione di calcio e proteine. Sostanze che vengono introiettate certamente in larga misura con il consumo di prodotti lattiero-caseari. I bambini che nelle fasi della crescita non assumono quantità adeguate di latticini, sono esposti a un maggior rischio di frattura, al pari di adulti o anziani che seguono una dieta che non preveda l’assunzione di latte, latticini e derivati, come nel caso dei vegani.

 

Diversi studi di intervento mostrerebbero effetti benefici derivanti dal consumo di prodotti lattiero-caseari sull’accumulo di capitale osseo durante la crescita e sul turnover osseo negli adulti. Inoltre, studi osservazionali suggerirebbero che l’assunzione di latticini, specie se fermentati, apportando anche probiotici oltre a calcio, fosforo e proteine, sembrerebbe associarsi a un minor rischio di frattura dell’anca.

 

Latticini e salute delle ossa nelle donne in post-menopausa

Revisioni sistematiche e meta-analisi attesterebbero, tra gli effetti benefici di latte e prodotti lattiero-caseari, specie se fermentati (FMP), un’azione protettiva contro l’aumentato rischio di osteoporosi e fratture da fragilità in donne in post-menopausa.

 

Nello specifico, i risultati di meta-analisi di 3 studi di coorte suggerirebbero una associazione positiva tra il consumo di yogurt e la riduzione delle probabilità di frattura dell’anca rispetto a un’assunzione bassa o nulla, mentre non si registrerebbero differenze, sempre in relazione all’evento avverso della frattura, derivanti da consumi più o meno abbondanti di formaggio.

 

Infine, secondo le evidenze di studi di caso-controllo, l’assunzione di formaggio potrebbe avere effetto protettivo contro l’osteoporosi, tuttavia essendo le prove attuali basse, sono necessari ulteriori studi per poterne confermare l’associazione.

 

L’apporto giornaliero di yogurt o formaggio (<2 mesi) sembra comunque avere la potenzialità di ridurre le concentrazioni dei marker di riassorbimento osseo, ma non avere un impatto sui marker di formazione ossea. Dunque in donne in post-menopausa, fra gli FMP analizzati, solo un incremento nel consumo di yogurt sembra correlato al contenimento del rischio di frattura dell’anca rispetto a quantità inferiori.
Nonostante i dati preliminari siano promettenti, gli autori concludono che, in termini di salute pubblica, nello specifico di salute ossea in donne in post-menopausa, sono necessarie conferme da studi di controllo randomizzati più rigorosi per potere orientare le indicazioni dietetiche verso la promozione di FMP rispetto ai prodotti lattiero-caseari in generale.

 

Latticini e salute delle ossa nell’anziano

L’aumento del consumo di latticini, in sinergia con le terapie tradizionali laddove necessarie, può contribuire a ridurre nella popolazione anziana il rischio di fratture ossee del 33%. Lo attesta uno studio canadese e americano controllato randomizzato, condotto fra oltre 7.000 ospiti di Residenze Sanitarie Assistenziali.

 

Nello specifico:

• 30 strutture sono state randomizzate per alimentare gli ospiti con maggiori quantità di latte, yogurt e formaggio, quantificate in 562 (166) mg/giorno di calcio e 12 (6) g/giorno di proteine, per un apporto totale di 1142 (353) mg di calcio/die e 69 (15) g/die di proteine, pari a 1,1 g/kg di peso corporeo;
• le restanti 30 strutture, di controllo, hanno continuato a fornire agli ospiti menu abituali, con 700 (247) mg/die di calcio e 58 (14) g/die di proteine, pari a 0,9 g/kg di peso corporeo.

L’analisi dei dati complessivi ha fatto registrare un totale di 324 fratture, di cui 135 dell’anca, 4302 cadute e 1974 decessi. Tuttavia è stato possibile osservare una sensibile riduzione di eventi avversi nelle strutture con la dieta “corretta”. Più nel dettaglio: 33% in meno per tutte le fratture, corrispondenti al 46% per le fratture dell’anca e dell’11% per le cadute. Dunque il maggior introito di calcio e proteine introdotti con l’assunzione di alimenti lattiero-caseari è una strategia di efficacia a basso costo ma con un importante impatto in termini benefici.

 

Riferimenti:

Iuliano S, Poon S. Robbins J et al. “Effect of dietary sources of calcium and protein on hip fractures and falls in older adults in residential care: cluster randomised controlled trial”. British Medical Journal 2021; 375 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.n2364

Rizzoli R. Dairy product and bone health. Aging Clinical and Experimental Research. 2021 Sep 7. doi: 10.1007/s40520-021-01970-4

Ong AM, Kang K, Weller HA et al. Fermented Milk Products and Bone Health in Postmenopausal Women: A Systematic Review of Randomized Controlled Trials, Prospective Cohorts, and Case-Control Studies. Adv Nutr, 2020 Mar 1;11(2):251-265. doi: 10.1093/advances/nmz108.