Latticini: amici dell’alimentazione a basso indice glicemico
Sono lontani i tempi in cui solo i soggetti diabetici si dovevano preoccupare dell’indice glicemico degli alimenti. Oggi è risaputo che un’alimentazione a basso indice glicemico fa bene alla salute di tutti, oltre a costituire un punto cardine delle diete dimagranti. Per migliorare la risposta insulinica, i latticini sono un ottimo alleato.
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Il latte contiene zuccheri, ma ha un basso indice glicemico
Un caso esemplare è il latte. Leggendo l’etichetta nutrizionale si nota, infatti, che tutti i carboidrati presenti si trovano sotto forma di zuccheri semplici. Eppure si tratta di un alimento “a basso indice glicemico” (IG compreso tra 35 e 40). Questo accade perché il latte ha una composizione nutrizionale che modula naturalmente il suo impatto sulla glicemia, grazie alla presenza delle proteine e dei grassi che rallentano l’assorbimento dei suoi zuccheri: 100 g di latte intero apportano 4.9 g di carboidrati, 3.3 g di proteine e 3.6 g di grassi.
La dieta zona, il primo regime alimentare che ha divulgato al grande pubblico il concetto di indice glicemico, considera il latte un alimento perfetto sotto il profilo glicemico, tanto che un bicchiere da 200 ml è pari a un “blocco”, ovvero l’unità attraverso la quale realizzare i diversi pasti della giornata che deve essere composto dal 40% carboidrati, 30% proteine, 30% grassi.
Il latte nella dieta a basso indice glicemico
Per chi vuole seguire una dieta a basso indice glicemico, il latte intero o parzialmente scremato è la scelta ideale. Nella varietà scremata, invece, l’assenza di grassi permette un più rapido pass aggio degli zuccheri nel sangue. Per questa sua caratteristica, il latte aiuta anche a ottimizzare l’IG di un pasto: ad esempio, se consumato con i cereali per la prima colazione o in un frullato di frutta, aiuta a moderare la glicemia. Stessa cosa vale per lo yogurt bianco intero, dalla composizione paragonabile al latte intero, e per lo yogurt greco che, grazie a un contenuto proteico 3 volte superiore (in 150 g c’è il 27% circa di quelle di cui abbiamo bisogno ogni giorno), diventa ancora più saziante ed efficace nel controllare l’indice glicemico del pasto. Tra i potenziali meccanismi che giustificano il basso indice glicemico dei prodotti lattiero-caseari c’è il contenuto di calcio, vitamina D, acidi grassi – specialmente l’acido trans–palmitoleico – e proteine che possono giocare un ruolo importante, attraverso la modulazione della funzione delle cellule beta pancreatiche, l’insulino-resistenza e l’infiammazione, ovvero i meccanismi chiave nell’eziologia del diabete di tipo 2.
Autore:
SAMANTHA BIALE, nutrizionista-diet coach e giornalista
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Latticini: amici dell’alimentazione a basso indice glicemico.
Oggi è risaputo che una alimentazione a basso indice glicemico fa bene alla salute di tutti, oltre a costituire un punto cardine delle diete dimagranti.Per migliorare la risposta insulinica, i latticini sono un ottimo alleato.
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