Yogurt e latte scremato o parzialmente scremato: cosa c’è da sapere? Ecco le differenze tra latte e yogurt e perché questi possono essere considerati alimenti leggeri se consumati in certe modalità.

Può essere utile parlare di prodotti e alimenti “leggeri” come il latte o lo yogurt scremati o i formaggi light soprattutto quando si prova a tenere sotto controllo il peso corporeo con qualche saggio espediente e dunque…Come alleggerire i pasti e sentirsi sazi? Alcuni recenti studi offrono suggerimenti interessanti.

Che differenza c’è tra latte scremato e parzialmente scremato?

A chi si chiede la differenza tra latte magro e scremato, si può dire che questa non vi sia, in quanto un latte scremato o parzialmente scremato è di per sé più magro di un latte intero. In uno studio [1] condotto su un gruppo di adulti sovrappeso, si sono confrontati gli effetti sulla sazietà percepita e sul successivo consumo calorico di una prima colazione a contenuto energetico fisso, che comprendeva latte magro o una pari quantità di bevanda alla frutta.

Si è osservato che dopo il consumo di latte magro i soggetti si sentivano più sazi durante la mattinata e introducevano, a pranzo, meno calorie rispetto a quando avevano preso la bevanda alla frutta. Il merito è probabilmente da attribuire alle proteine di cui il latte è una buona fonte e che generalmente favoriscono la sazietà più dei carboidrati e dei grassi e possono facilitare la riduzione degli introiti energetici in condizioni di alimentazione libera, senza restrizioni.

Quindi, se si desiderano pasti moderati in calorie ma sazianti, oltre a contenere i grassi, conviene prevedere la presenza di una buona fonte proteica come appunto il latte e lo yogurt da latte scremato o parzialmente scremato (che rientrano nelle tipologie di yogurt con meno calorie) o altri prodotti lattiero caseari “leggeri” o anche come carni e pesci magri.

Latte scremato: perché è importante ridurre la densità energetica

Aldilà del contenuto di sostanze nutritive, per la sazietà è anche importante considerare la densità energetica della dieta. Come ben sottolinea un recente articolo, poiché generalmente si tende a mangiare la stessa quantità di cibo, riducendo la densità energetica della dieta (attraverso l’aggiunta di alimenti come frutta e verdura, ricchi di acqua che dà volume senza apportare energia) anche le calorie si riducono, tanto che in alcuni studi di intervento si è visto che l’aggiunta di frutta e verdura alla dieta era associata con una sostanziale perdita di peso perfino quando non veniva raccomandata alcuna restrizione calorica.

Anche la fibra può avere un ruolo importante, non solo perché dà volume ai cibi ma anche perché rallenta lo svuotamento dello stomaco, facendo sentire pieni più a lungo. Quindi, insieme alle calorie, non va dimenticato di considerare anche il volume e il peso degli alimenti, dando ampio spazio a quelli meno concentrati.

Latte scremato: per limitare le calorie, inizia con la frutta

Uno studio ha voluto verificare l’effetto della frutta (è stata testata la mela), in forme diverse (intera, come purea o succo) assunta prima di un pasto, nell’influenzare la sazietà e il successivo apporto calorico. Si è visto che la mela (apporto energetico 125 kcal.) consumata intera aumentava la sazietà più della purea o del succo, e che quando veniva mangiata all’inizio del pasto, l’apporto calorico (mela + pasto) si riduceva del 15%.

In sintesi, se lo scopo è limitare le calorie, può valer la pena di invertire l’ordine delle portate, cominciando con un bel frutto da masticare (non da bere).

In ogni caso, non dimentichiamo che anche nei giorni di festa, nei quali è bello condividere serenamente con le persone care i piaceri della tavola, un pizzico di moderazione non guasta!

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Quante calorie si risparmiano con questi accorgimenti?

Scegliere con cura gli alimenti da portare in tavola può aiutare a ridurre l’introito di calorie nell’organismo: guarda le infografiche!

 

Autore: Carla Favaro